Dalla pietra al rame

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Circa 8000 anni fa in Italia meridionale si diffondono la conoscenza dell'agricoltura e l'uso della ceramica: comincia “la Nuova Età della Pietra” (Neolitico).
Un importante progresso riguarda anche la lavorazione della pietra, con l'acquisizione di nuove tecniche (la levigatura) e la scoperta una roccia vulcanica facilmente scheggiabile e molto tagliente: l'ossidiana.
Le popolazioni della Calabria meridionale appartenevano ad una cultura diffusa in Sicila, denominata “Stentinelliana”, caratterizzata da una ceramica dalla ricchissima decorazione incisa e impressa.
Questo materiale è fatto oggetto di scambi commerciali ad ampio raggio, che dalle cave di Lipari si estendono fino alla Pianura Padana.
Si trova proprio nel territorio di Gerace uno dei siti archeologici più antichi della Locride, appartenente a questa cultura, databile al V millennio a.c. ca. (Neolitico Medio) . Si tratta di un piccolo insediamento posto su una balza rocciosa che domina la valle dove sorge la chiesetta della Madonna di Prestarona.
Raccolte di superficie e un limitato saggio di scavo hanno permesso di recuperare numerosi utensili di ossidiana e frammenti di ceramica dalla ricca decorazione di argilla cotta con l'impronta di rami e canne, resti dell'intonaco con cui venivano ricoperte le pareti delle capanne in quest'epoca.
Il primo metallo ad essere scoperto dall'uomo è il rame e per circa un millennio (3000 – 2000 a.c. Circa) è anche l'unico che l'uomo è in grado di lavorare, grazie alla sua bassa temperatura di fusione.
La scarsa durezza di questo materiale, tuttavia, fa si che continuino ad essere molto diffusi gli utensili di pietra, la cui lavorazione diviene particolarmente raffinata.
Questo periodo (Eneolitico o Età del Rame), è rappresentato nella Locride solo da una serie di oggetti isolati provenienti tutti dal territorio di Gerace.
Un piccolo pugnale di selce fu acquistato da Orsi nel 1912 sul mercato antiquario: una ascia di rame fa parte della Collezione Candida, fermatisi a Gerace a cavallo tra '800 e '900 e acquisito dallo Stato nel 1905: una seconda ascia di forma diversa faceva parte delle collezioni del Museo Civico di Reggio Calabria e risultato attualmente disperso.
Di particolare interesse infine, tre asce martello in pietra raccolte nella località Merici e Leto, di un tipo noto da contesti minerari e anche cavità artificiali di età preistorica, che potrebbero indicare la presenza nel territorio di coltivazioni minerarie di età preistoriche.

 

Frammenti di vasi decorati in stile “Stentinelliano” da Prestarona

Frammenti di vasi decorati in stile “Stentinelliano” da Prestarona

Veduta della vallata di Prestarona

Veduta della vallata di Prestarona

Gerace: L'abitato della prima età del ferro (IX secolo a.c.)

Gerace: L'abitato della prima età del ferro (IX secolo a.c.)

Materiali di impasto dagli scavi nel chiostro della chiesa di San Francesco

- Ciotola con anse orizzontali

- Ansa bifora di piccola tazza

- Peso da telaio

- Rocchetto con svastica incisa

- Fusaiole

Vasellame di impasto dagli sterri per la realizzazione dell'ex Ospedale Nuovo

- Vaso con prese cilindriche verticoli

- Vaso a collo distinto

- Vaso ovoide

- Grandi tazze biansate

- Dolio. Grande contenitore per derrate alimentari

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