Parlando di Gerace non si può fare a meno di ricordare esponenti di rilievo, nonchè grandi artisti e letterati che hanno conseguito a scrivere molte pagine di storia.
Tra i tanti personaggi importanti che ebbe Gerace sono da ricordare:

Fra' Bernardo Barbatano. Teologo e fílosofo.

Accursio Muscolo. Astronomo e poeta.

Fabio Monteleone. Giurista, nel 1555 stampò una "Pratica sulle quattro lettere arbitrarie del Re Roberto concedente a' Baroni".

Marcello e Felice Drogo. Musicisti (fine secolo XVI).

Fra' Marcello da Gerace (1650 c.ca). Scrisse manuali di teologia e filosofia.

Benedetto Jeracio
(1650 c.ca). Letterato, fu vescovo di Lipari.

Fabio Bova
. Accademico, nel 1647 diede alle stampe "Sugli effetti della gioventù".

Antonio Parlá
(1709-1782). Canonico, fu letterato e giurista di gran valore nella Colonia degli Arcadi col nome di Mecenate Forbantico.

Carlo Migliaccio
(XVIII sec.). Aderì all'Arcadia del Nicolai col nome di Focisco Dideate. Poeta, tradusse la Bucolica di Virgilio.

Giuseppantonio Cognetti Alicastro
(1744-1802). Discepolo del Nicolai, tradusse le opere di Marco T. Cicerone: "De Divinatione de fato", "De natura Deorum" e alcuni libri del "De partu virginia" del Sannazzaro.

Domenico Migliaccio
(XVIII sec.). Lasciò un manoscritto di matematica.

Pasquale Scaglione
(1808-1880). Cultore di storia locale, scrisse l'opera fondamentale "Storie di Locri e Gerace"

Silvestro Alfarone
(1809-1899). Apprezzato poeta in lingua e vernacolo, scrisse versi piccanti contro il vescovo del tempo che aveva preferito un altro insegnante di lettere nel Seminario. Gran parte della sua produzione è rimasta inedita.

Pasquale Manfré
(1814-1873). Professore universitario e scienziato allievo della scuola del Canola e del Fazzini, fondò a Napoli una famosa scuola di anatomia. Più volte insignito di numerosissime onorificenze in Italia e all'estero, fu medico personale di Francesco II. II suo nome è legato ad una pubblicazione che fece eco ai suoi tempi intitolata "Storia della Medicina dalle origini sino ai nostri giorni".

Vincenzo Fragomeni
(1814-1884). Apprezzato oratore sacro scrisse un poemetto dal titolo "Hieracium" e "Un carme a Roma ed al Papa".

Filippo Fimognari
(1829-1884). Fu docente di medicina e chirurgia e titolare della Cattedra e di Patologia medica all'Università di Napoli. Nel campo botanico collaborò appassionatamente con i più grandi scienziati dell'epoca e con i cattedratici della Sorbona di Parigi i quali gli riconobbero nella nomenclatura scientifica il "cardus fimoagnarius", una varietà di cardo dell'Appennino.

Fortunato Catalfamo
(? -1845). Latinista, tradusse l'inno a S. Veneranda del Nicolai.

Paolo Savoia
. Nacque a Gerace il 17 agosto 1820 da Emanuele, gioielliere, a da Maria Antonietta Manfroce, sorella del celebre musicista Nicola. Compiuti i primi studi a Gerace, il Savoia nel 1839 entrò nel Conservatorio di Napoli, perfezionandosi con N. Zingarelli, G. Donizetti e Saverio R. Mercadante. Compose una Messa a tre voci, un Tantum Ergo, quattro Sinfonie, un Dixit a quattro voci e l'opera giocosa "Un Maestro di musica e un Poeta" su libretto di Gaetano Miccio rappresentata al Teatro Nuovo di Napoli nel 1856; due polke, concerti per strumenti solisti e pianoforte, variazioni. Ebbe un rapporto epistolare con il grande compositore francese Charles Gounod.

Ilario Muscari Tomajoli
(1823-1868). Poeta e protagonista dei moti geracesi del 1847, ad avvenuta Unità d'Italia fu nominato Questore del Distretto di Gerace.

Francesco Scaglione
(1859-1931). Provveditore agli studi, fondò a Reggio il Museo pedagogico. Pubblicò articoli e libri di filosofia e pedagogia.

Giulio Tassoni
(1866-1937). Giornalista arguto, scrisse molto sulla "Questione meridionale".

Ferdinando Sedelmajer
. Compositore e direttore fin dal 1866 della Banda musicale cittadina. Musicò il canto "Dormi non piangere" e uno "Stabat Mater".

Pantaleone Napoli
. Della sua pittura rimane un quadro conservato nella chiesa del Carmine.

Cola Napoli
(1840-1891). Sebbene analfabeta, fu autore di pungenti satire politiche dialettali contro i prepotenti del tempo.

Roberto Muscari Tomaioli
scrisse l'opera storica "Cronaca di Gerace Marina".

Fortunato Pancallo
(1857-1934). Colonnello dell'esercito partecipò alle guerre coloniali del 1896 e del 1911. Tra mille insidie, nel 1896 riuscì a salvare i cento superstiti della battaglia di Adua conducendoli a Massaua.

Salvatore Salerno
(1859-1944). Fu pittore scultore, restauratore di quadri ma soprattutto era famoso per la realizzazione di statue votive che si trovano oggi sparse per tutta la Diocesi. La sua opera fu continuata dal figlio Fortunato.

Giuseppe Furfaro
(1859-1947). Canonico del Capitolo Cattedrale, nel 1926 scrisse un'opera su S. Francesco d'Assisi nella quale mette in risalto anche i pregi artistici dell'omonima chiesa geracese.

Ettore Migliaccio
(1875-1944). Seguace di Don Sturzo, fu promotore nella zona della fondazione di varie sezioni del Partito Popolare. Partecipò al Congresso del Partito svoltosi a Genova e per il suo caloroso intervento la stampa lo definì "il vulcano calabrese". Scrisse "I canefori di Locri".

Alberto Spanò
(1882-1950). Fu consigliere della Suprema Corte di Cassazione e Presidente della Corte d'Appello.

Alberto Scabellone
(1883-1956). Giornalista, avvocato e scrittore, fu direttore della "Piccola Tribuna" di Catania e della "Gazzetta" di Messina. Scrisse: "L'Arpa di Cicerone", "Avvocati in Sicilia", "Il calvario della povera gente", Cuori in vetrina" (novelle) "Cinque avvocati e cinque racconti", "Le due Spade", ecc..

Pietro Fimognari
(1901-1972). Medico chirurgo, fu poeta in lingua e in vernacolo.

Filippo Fimognari
(1898-1976). Medico chirurgo ed esperto botanico, nel 1924 scrisse "Le sorgenti termo-minerali di Gerace-Antonimina" ed altre opere di medicina.

Antonio Siciliano
(1913-1980). Fu avvocato Generale della Corte d'Appello di Reggio Calabria e Consigliere della Suprema Corte di Cassazione.

Angelo Gangemi
. Compositore e direttore della Banda musicale di Gerace fino allo scoppio della II guerra mondiale.

Giuseppe Tympani
. Nato a Gerace nel 1924, poeta e critico letterario, viene annoverato fra quelle figure poetiche che diedero onore e lustro alla Città nella prima metà del XX sec.. Nel 1926 ha partecipato alla fondazione della "Federazione dei Liberi Intellettuali" con Domenico Scoleri ed Alfredo Pedullà Audino a cui diedero la loro adesione scrittori, poeti e artisti del tempo come Eugenio Montale, Sem Benelli, M. Bontempelli, C. Malaparte, L. Repaci, F. Perri, L. Bovio, M. Lacava, F. Cilea e case editrici come Mondadori e Vallecchi.

Gesumino Aglioti
(1913-2001). Scrittore e pedagogista scrisse "Per una umanità migliore", "Estetica e progesso", "Bolscevichi Sudà, esperienze di guerra in Russia; "Pasausta" (romanzo), "Educazione civica nel triennio della Scuola Media" (Principato Editore), "Progresso e civiltà negli istituti professionali (Principato Editore), "Educazione civica per il biennio della Scuola Media", "Ho visto la guerra" (1995).

Antonio Oppedisano
(1866-1964). Sacerdote, appassionato studioso di storia geracese, raggiunse la carica di Canonico Cantore Protonotario. I suoi scritti contribuirono alla conoscenza di notevoli documenti depositati presso l'Archivio Diocesano. Tra le opere ricordiamo: "Cronistoria della Diocesi di Gerace"; "Le Catacombe della Cattedrale di Gerace"; "I moti rivoluzionari del 1847"; "Locri antica e Gerace".
Domenico Oliva (Cittanova 1912-1975). Ha scritto la guida turistica "Mille anni e un giorno a Gerace".

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